Architettura Verde: 5 Esempi Tutti Italiani

Biocasa_82

È naturale: più la popolazione mondiale cresce, maggior territorio precedentemente rurale tende ad essere divorato dall’espansione metropolitana.

Si tratta di una realtà innegabile, così come di tema ricorrente in letteratura, arte, musica (basti pensare alla canzone del ’66 di Celentano Il ragazzo della via Gluck, autobiografica nella descrizione della forte urbanizzazione della periferia milanese) – di fatto, pare quasi impossibile immaginare che l’espansione urbana possa avvenire senza sacrificare il verde circostante.

Eppure, la discussione del problema che ha preso piede già nei secoli precedenti al nostro ha consentito all’umanità di interrogarsi a lungo su questa dicotomia, inventando, nel tempo, stratagemmi interessanti per integrare, piuttosto che sostituire, la pianificazione urbana alla ricca vegetazione locale. È possibile, dunque, la convivenza armoniosa fra le due?

In occasione della 23esima edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo (dal 16 al 22 Ottobre 2023), che ha quest’anno particolarmente a cuore il tema della coscienza ecologica e della sostenibilità ambientale, La Dante in Cambridge vi propone 5 esempi di come ingegneri ed archietti italiani abbiano cretivamente impiegato elementi urbani e naturali nella costruzione di ambienti dal positivo impatto ecologico e dal pratico utilizzo quotidiano.

Vediamoli insieme.

  1. Kindergarten di Guastalla

Il nido d’infanzia di Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, anche conosciuto come “La Balena” per la sua peculiare forma, è una struttura progettata dall’architetto Mario Cucinella con attenzione intersezionale all’impatto psicopedagogico, ambientale, funzionale e antropologico del design. Realizzato in materiali dal basso impatto ambientale (in particolare telai in legno e ampie vetrate), l’asilo nido garantisce isolamento termico, raccoglimento dell’acqua piovana ed energia fotovoltaica. La struttura consente inoltre una completa armonia con lo spazio verde circostante, suddiviso in “giardini tematici” propedeutici all’educazione infantile e in aree gioco a contatto diretto con la natura locale. Scoprite di più qui.

Kindergarten di Guastalla

  1. Il Bosco Verticale

Situato a Milano, il Bosco Verticale è forse il più impressionante esempio di architettura innovativa per la biodiversità. Il primo caso costruito è formato da due torri alte 80 e 112 m, che ospitano nel complesso 800 alberi, 15.000 piante perenni e/o tappezzanti e 5.000 arbusti. Una vegetazione equivalente a quella di 30.000 mq di bosco e sottobosco, concentrata su 3.000 mq di superficie urbana. Lo schermo vegetale del Bosco non riflette né amplifica i raggi solari, ma li filtra, generando un accogliente microclima interno senza effetti dannosi sull’ambiente. Nello stesso tempo, la cortina verde “regola” l’umidità, produce ossigeno e assorbe CO2 e polveri sottili. Questo e altro sul sito dell’architetto Stefano Boeri.

Il Bosco Verticale

  1. Fiorita Passive House

La Fiorita Passive House di Cesena è il primo esempio italiano del concept architettonico delle passive houses, ovvero edifici abitativi completamente autosufficienti dal punto di vista energetico. Questo esempio è realizzato in materiali quali il legno strutturale, altamente rinnovabile, e isolanti di tipo minerale e biologico. Ideata dagli architetti Stefano Pieraccini e Margherita Potente, è attualmente una residenza plurifamiliare perfettamente funzionale e in grado di produrre più energia di quanta ne consumi. Scoprite come qui.

Fiorita Passive House

  1. Biocasa_82

Situata a Montellbelluna (Treviso) e progettata dall’architetto Rosario Picciotto, Biocasa_82 è un edificio privato dalla superficie di 484 m² costruito al 99% in materiali rinnovabili e completamente autosufficiente dal punto di vista energetico. È abitata dal 2014 da Claudia ed Enrico Moretti Polegato, CEO di Diadora, i quali ne hanno commissionato la costruzione. Leggete di più qui.

Biocasa_82

  1. Città Giardino a Bologna

Spostiamo infine l’attenzione all’architettura urbana e alle possibili soluzioni alternative alla completa sostituzione delle ambientazioni rurali. Il concept di “città giardino” è infatti un modello di pianificazione urbanistica ideato nel 1898 da Herbert Howard al preciso scopo di armonizzare ambiente di campagna ed ambiente urbano cogliendone i benefici di entrambi ed isolandone gli svantaggi. Un esempio di questo modello applicato in Italia che ha affascinato le popolazioni oltreoceano è la pianificazione del quartiere Murri di Bologna, che ammirato dall’alto mostra la perfetta convivenza fra una fitta foresta urbana e gli edifici abitativi che essa ospita. Non solo, ma le strade e i parcheggi si adattano perfettamente alla conformazione naturale della vegetazione, attorno alla quale essi si sono evoluti.

Città Giardino a Bologna

In conclusione

Raggiungere la completa autosufficienza energetica tenendo conto delle necessità della civiltà moderna senza sacrificare la ricca vegetazione degli ambienti che la ospitano non è un processo facile, né immediato – eppure è una possibilità concreta. All’interno del panorama mondiale, è essenziale dimostrare la volontà e l’interesse a rendere questo potenziale realtà; è ora nostra responsabilità mostrare questa possibilità al mondo e incoraggiarne la concretizzazione.

Passo dopo passo, verso la completa sostenibilità ambientale.

 

 

Mariagrazia Colonna

 

0 replies

Leave a Reply

Want to join the discussion?
Feel free to contribute!

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.